Amsicora
Non so cosa ne pensiate voi, ma a me il Presidente dela
Repubblica che va nella struttura sanitaria a fare il vaccino non
piace. E neppure che ci vada Draghi con la moglie, facendo la
regolare sala d’attesa. Certo non è come il duce, che, a petto
nudo, e con gesti decisi e netti falciava il grano come qualsiasi
messaiu, ma l’aspetto populista e finemente demagocico è
presente.
Mattarella non è una persona e neppure Draghi, o meglio, per
fortuna, lo sono, ma nella loro veste istituzionale rappresentano
non se stessi ma l’organo costituzionale cui sono preposti.
Ho sempre pensato che chi ricopre un organo deve anzitutto prestare
attenzione con rigore alla funzione che svolge, al potere-dovere di
cui è titolare. Ebbene, questo non contempla azioni dimostrative,
non annovera azioni appuntate sulla persona. Semmai rientrano in
esso quelle attività che sono proprie dell’organo.
Per me Mattarella e Draghi, nel consegnarsi alle cineprese in
attesa di somministrazione, hanno compiuto gesti populistici
gratuiti. Si dirà: per l’effetto “trascinamento” è importante si
sappia che le due massime cariche dello Stato si sono vaccinate.
Questo è incontestabile, ma, per farlo sapere, basta la notizia.
Dire che hanno aspettato il loro turno e la chiamata come comuni
mortali, è un inammissibile di più. Al contraio, la funzione
richiede che i due presidenti siano vaccinati per primi, insieme ai
componenti degli altri organi costituzionali. La ragione è
semplice: dev’essere assicurato il normale svolgimento delle
preminenti funzioni pubbliche loro attribuite, che non possono
tollerare interruzioni o rallentamenti.
L’esempio, comunque, non dev’essere stato grande, se il giorno di
Pasqua e il giorno prima le vaccinazioni sono scese a livelli
ridicoli. In Sardegna si è toccata la quota record di 39
vaccinazioni! Abbiamo subito pensato ad un irresponsabile
“rompete le righe” di chi era preposto alle inoculazioni, come
anche taluni giornali hanno titolato, e invece no, sono i cittadini
chiamati che non si sono presentati. Quando mai perdere la gita
nella seconda casa o il pranzo coi familiari e gli annessi
preliminari in cucina e dintorni! Gli effetti devastanti sulla
programmazione delle vaccinazioni sono evidenti e forse si sono
perse anche molte delle dosi inutilizzate.
C’è anche chi, a gran voce, chiede le riaperture. Manifesta e si
scontra con la polizia. Se ne capiscono le motivazioni: anzitutto
di chi vuol lavorare, anche di chi desidera uscire e tornare alla
vita normale, meno di chi non sa privarsi dell’aperitivivo.
Tuttavia, anche chi - come me - fa parte solo del comitato
scientifico de bidda capisce che una riapertura prima che
la vaccinazione abbia creato la mitica immunità di gregge è il
preludio per un’altra e ancora più pesante chiusura e per un’altra
messe di morti. Insomma, un po’ di buon senso dal vertice alla base
non guasterebbe. Ma non se ne vede l’ombra. O almeno a me così
sembra.
References
- ^Vaccini, tre mesi di campagna aspettando lo sprint (www.democraziaoggi.it)
- ^Nessun commento (www.democraziaoggi.it)
- SARDA NEWS -
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