Andrea Pubusa
In questi giorni la Regione e il Coran, il soggetto
deputato alle trattative sindacali, stanno ponendo in essere una
condotta gravemente discriminatrice nei riguardi delle associazioni
sindacali maggiormente rappresentative dei dipendenti di Forestas
nella trattativa in corso sull’inquadramento del personale.
Ecco in sintesi i fatti. La presidenza del Coran – Comitato per la
Rappresentanza Negoziale della Regione Sarda, con una nota del 17
scorso, ha invitato le Confederazioni delle OO.SS. della Sardegna
«a partecipare, in modalità videoconferenza, alle riunioni che
si terranno i giorni Martedì 21 luglio e Giovedì 23 luglio 2020
alle ore 16.00 per discutere il seguente ordine del giorno:
Martedì 21 luglio: Presentazione del Coran e rappresentatività
sindacale;
Giovedì 23 luglio: Inquadramento dipendenti Agenzia
Forestas».
Singolarmente, la presidenza del Coran non ha convocato le
organizzazioni sindacali, quali la FLAI-CGIL e la FAI-CISL, ormai
da decenni, interlocutrici e controparti nelle trattative sui
forestali.
L’omissione è grave perché riguarda le organizzazioni maggiormente
rappresentative del personale Forestas, nonché le uniche firmatarie
dei contratti collettivi di lavoro che lo riguardano, e
precisamente la FLAI-CGIL, la FAI-CISL, la UILA-UIL e la SNAF.
Si tratta di organizzazioni sindacali ben conosciute dal Coran e,
come si può facilmente evincere anche dalla nota di rilevazione
della rappresentatività, predisposta dal medesimo Coran, le più
forti in Forestas: la FLAI ha 613 iscritti, la FAI 623, la UILA
332, lo SNAF 595 e l’UGL 19, per un totale di 2184 iscritti su
circa 5.000 dipendenti, non tutti iscritti a OO.SS.
L’omissione, che incide gravemente sulle prerogative dei sindacati
ricorrenti e sui diritti dei lavoratori, è stata immediatamente
segnalata al Coran con nota del 18.7.2020 dai segretari regionali
della FLAI-CGIL e della FAI-CISL, i quali hanno anche sottolineato
che l’azione del Coran integra gli estremi della condotta
antisindacale. In realtà si configura come una ingiustificata
discriminazione nei riguardi delle organizzazioni rappresentative
di gran parte dei dipendenti Forestas.
Sorprendente e rivelatrice è la risposta della presdidente del
Coran. In essa si conferma la condotta antisindacale e si esplicita
il disegno discriminatorio nei riguardi delle associazioni
sindacali di categoria. Essa, infatti, è indirizzata alle
segreterie regionali di CGIL FLAI, UILA, FAI CISL, SNAF- fna, UGL
Sardegna e precisa che «a mente dell’art. 1 della L.R. 24
giugno 2020 n. 18 rubricata “Inquadramento del personale
dell’Agenzia Forestas nel CCRL”, il medesimo personale è inquadrato
nelle categorie e fasce del comparto unico del Contratto collettivo
regionale, in coerenza con i criteri stabiliti dalla Deliberazione
di Giunta regionale n. 28/1 del 26 Luglio 2019, in tal modo
determinando il passaggio dei lavoratori in questione dal contratto
collettivo di categoria di natura privatistica al contratto di
comparto pubblicistico». E soggiunge: «L’ammissione alle correlate
trattative non può pertanto che essere limitata alle OO.SS.
firmatarie del citato contratto collettivo, altresì dotate dei
previsti criteri di rappresentatività determinati per l’anno in
corso sulla scorta degli acquisiti dati associativi, con
conseguente esclusione degli altri sindacati all’uopo non aventi
titolo».
Tradotto in lingua italiana, la maggioranza in Consiglio regionale
regionale ha stabilito con legge una modifica di contratto dei
forestali e con questo vero e proprio gioco delle tre carte ha
escluso le associazioni di categoria dalle trattative in corso e da
quelle future.
Come si vede – la condotta antisindacale del Coran è fondata su una
legge regionale manifestamente contrastante con l’art. 39 Cost.,
poiché sottrae alla contrattazione con le organizzazioni
rappresentative e firmatarie dei contratti collettivi in vigore la
disciplina del rapporto dei dipendenti Forestas e il loro
inquadramento.
Le ragioni di tale contrasto con la Carta costituzionale sono state
illustrate dalla FLAI-CGIL in un ricorso dei giorni scorsi al TAR,
nel quale vengono impugnati gli atti applicativi della Regione e di
Forestas, in particolare l’ordine di servizio 25.6.2020 del D.G.
ff. di Forestas, recante l’inquadramento del personale ai sensi
della legge r. n. 18/2020.
In tale ricorso è stata sollevata questione di legittimità su
questa legge, perché la materia dei contratti di lavoro è riservata
dalla Costituzione alla trattativa sindacale e poi la disciplina
regionale sul contratto di Forestas eccede la competenza
legislativa esclusiva attribuita alla Regione Sardegna dall’art. 3
dello Statuto Speciale e dall’art. 117, comma 4, della
Costituzione, in materia di ordinamento degli uffici e degli enti
amministrativi della Regione e stato giuridico ed economico del
personale, invadendo un ambito di competenza materiale che l’art.
117, secondo comma, lettere l) ed m) della Costituzione riserva
alla competenza esclusiva dello Stato in materia di ordinamento
civile.
In contemporanea il Governo ha impugnato la legge sarda davanti
alla Consulta. Ed invero, la determinazione unilaterale del
comparto unico di contrattazione, poiché incide sull’ambito di
applicazione del contratto collettivo di lavoro, interviene in un
ambito materiale tipico del diritto civile dei contratti, precluso
al legislatore regionale.
La Flai-CGIL e la Fai-Cisl, a loro volta, hanno presentato un
ricorso per attività antisindacale al Giudice del lavoro. E’
probabile, dunque, che il tentativo della destra regionale di
sottrarre alle organizzazioni sindacali rappresentative le
trattative in favore di atti unilaterali dall’alto o di sigle
sindacali di comodo finisca miseramente nel nulla per l’intervento
concentrico della Corte costituzionale e dei giudici amministrativi
e del lavoro.
Staremo a vedere.
- SARDA NEWS -
LEGGI TUTTE LE NOTIZIE DI OGGI
Sarda News non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità nei suoi contenuti originali. La responsabilità del contenuto degli articoli importati dai feed rss è totalmente a carico della reale fonte dell'informazione indicata al termine di ogni notizia.
Sardanews.it - portale web informativo, non gode di finanziamenti pubblici, non chiede registrazioni personali agli utenti, totalmente gratuito, autofinanziato e sostenuto dai banner pubblicitari che compaiono tra le notizie. Se vuoi sostenerci ti ringraziamo per la fiducia e ti invitiamo a disabilitare eventuali adblock attivi sul tuo browser. Per info e segnalazioni scrivi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.