Amsicora
Si sa, ciò che avviene negli States,
specie se cavolate, prima o poi vengono imiportate anche da noi, in
Italia. E’ la modernità bellezze! Ora, d’oltreatlantico ci viene
un’altra suggestione. I cani son come i figli, in caso di
separazione o divorzio si combatte per sottrarli all’odiato ex.
Così qualche anno fa, per l’incrocio tra un bracchetto e un
carlino, ‘papa” Craig ha speso migliaia dollari, creato un sito web
intitolato ‘Knux Libero’, organizzato una raccolta fondi per avere
l’affidamento della bestiola, pardon …del figlioletto.
Anche in Italia finisce l’amore fra coniugi, ma non quello per
bobby. Anzi fra gli uomini esplode la guerra per amore del cane. E
chi ne paga le conseguenze? Le parti in causa o le povere bestiole?
Chissà?
Sentite la storia. Caronte, un attempato Bracco italiano, si è
improvvisamante intristito, e sapete perché? Dall’oggi al domani,
senza preavviso, è andato a vivere con uno dei due conviventi che,
disgraziatamente per lui, si sono separati; stava con uno dei
due,senza più poter vedere l’altro. Immaginate il disastro! Il cane
va in depressione, non vede più l’amato padrone. Ma va in
depressione anche l’uomo. Può stare, anzi sta benone senza la
moglie, ma non senza quel quattrozampe, che la ex gli ha
perfidamente sottrato. E dire che lui, ai tempi era un duro, un
ispettore di polizia che ne ha viste di tutti i colori. Ma senza
Caronte ora non esce, mangia, non dorme e non beve. E’ uno
straccio.
C’è però un giudice a Berlino, anzi a Lucca. In quattro e
quattr’otto, senza lungaggini, data la sofferenza del caso, in
sette mesi, il giudice ha deciso: il cane ha il diritto di vedere
quell’uomo o quell’uomo ha il diritto di rivedere il cane? Sia come
sia, mentre la dottrina giuridica sbroglia il quesito, Caronte
coccola e porta in giro in giorni e orari stabiliti l’ex poliziotto
o costui coccola e porta in giro in giorni e orari stabiliti
Caronte. Poco importa chi coccola chi e chi porta in giro chi, ciò
che è importante è che il giudice ha disposto l’affido
condiviso del cane ad entrambe le parti, e, per punire
l’insensibilità della ex, l’ha condannata pure a quattromila euro
di spese legali.
Una decisione d’avanguardia, visto che non si fanno più figli,
l’interesse si sposta sull’affido del cane nei casi di separazione
o divorzio.
C’è però un vuoto normativo sul diritto dell’animale (o sul diritto
delle persone sugli animali?). Ma, tranquilli!, presto tutto
cambierà. C’è una proposta di legge in discussione in Commissione
Giustizia sulla materia. Cosa prevede? Il diritto delle persone o
il diritto degli animali? Il rispetto della natura di “essere
senziente” dell’animale, si legge nella relazione. Che il
proponente ritenga la persona che ama l’animale “essere non
senziente”, fuori di senno! Chissà!?
Ahinoi!. di questo vuoto ha fatto le spese una donzella
cagliaritana. Il tribunale ha respinto la sua domanda a vedere e
tenere con sé in giorni e orari stabiliti Fuffi, il cagnetto che si
è tenuto tutto per sé l’ex fidanzato. Ma il giudice non ha voluto
punire la relazione extraconiugale, ha solo detto che la pretesa
della ragazza non ha fondamento giuridico: i cani non sono figli.
Che follia!
Maledetto vuoto normativo! Il difensore della donna, invocando il
precedente di Lucca, ha chiesto al giudice di applicare la
normativa più vicina alla fattispecie, ossia quella relativa
all’affidamento dei figli minori (idest: i cani come i
figli). Ma il Tribunale è stato irremovibile. Senza legge, niente
affido congiunto: i cani sono cani, non son figli.
Chissà se l’avvocato anziché farsi rilasciare la procura dalla
cliente, se la fosse fatta rilasciare dal cane, con l’impronta
sulla carta bollata, forse il giudice avrebbe accolto la domanda
dell’animale. Sarebbe bastata una perizia attestante la depressione
del cane per la lontananza della padroncina oppure l’avvocato
avrebbe potuto chiedere di sentire il cane. Audizione del cane?
Semplice, no? Sarebbe bastato introdurre il figlio al cospetto
della madre, una prova elementare. Vedendo la mamma, Fuffi avrebbe
certo fatto le feste, scodinzolato assai, segno inequivocabile del
suo buon diritto a non essere separato dalla genitrice. “Fatto
concudente“, avrebbe sentenziato il magistrato. Causa vinta!
Chissà forse Fuffi avrebbe ottenuto anche le spese legali. Ora
invece la giovane le deve pagare. Ma non è certo finita. Ci sarà
l’appello! Alla fine il cane sarà come il figlio. Chi vivrà,
vedrà
- SARDA NEWS -
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