Amsicora
Oh, ragazzi! Gioia, gaudio e trpuidio, si apre una nuova fase
per Campo Progressista Sardegna. All’assemblea regionale del
partito, Luciano Uras e Giuseppe Verona si son dimessi! Da cosa
chiederete, visto che si sono ridotti a così poca cosa: dimissioni
rispettivamente da presidente e tesoriere del partito.Niente
allarmi o preoccupazioni! Il tesoretto è al sicuro, in mani fidate.
Verona è stato sostituito dal consigliere regionale Gianfranco
Satta. Facile, un cassiere vale l’altro. Sostituire Uras, invece
son cazzi, dove lo trovi uno così grosso. Puoi scrutare
l’orizzonte quanto vuoi, puoi scrutare il Campidano o le Barbagie o
il Capo di sopra, ma come lui non c’è nessuno.
Dopo aver spolpato quel poco di sinistra ch’era rimasta, magnandosi
tutto quel bel capitale umano, senza mai rimpiazzarlo, ora che sono
col culetto per terra, con scarsezza di seggi all’orizzonte,
passano la mano. Largo ai giovani! Forza, incita l’ex senatore,
avanti ad una nuova fase di sviluppo di iniziative. Pronti via! Con
la creazione del gruppo dei Progressisti nei comuni, dove n’è
rimasto qualcuno. Nell’Assemblea sarda ha messo assieme gli eletti
di varie liste pro Zedda, eccetto Pd e LeU. Per far che? in vista
delle ultime regionali, l’ossessione di Uras erano i 5 Stelle. Dpo
le elezioni politiche del 4 marzo 2018, li vedeva dapertutto, li
sognava la notta, chiudeva gli occhi e se li trovava di fronte. E
c’è da capirlo, gli avevano sottratto il seggio senatoriale, cui
era affezionato (per il bene nostro, sia ben chiiaro!). Pur di
batterli, aveva proposto un’alleanza elettorale con la destra. Oggi
il vento è mutato, i musi gialli non fanno più paura, si sono
autocastrati in Sardegna e sono alleati a Roma. “Oggi – ha spiegato
Uras – l’enorme peso della responsabilità politica ha bisogno di
mettere insieme cultura politica e tutte le idee, le energie e le
creatività presenti nel Paese, soprattutto quelle fino ad ora
compresse delle nuove generazioni”. Tradotto in lingua italiana,
“oggi che il seggio è fuggito per sempre, armatevi e partite!”.
Giovani compagne e compagne! ci sono tante battaglie da fare, ha
aggiunto. Obiettivi? Semplice: “ diritti delle persone e le libertà
individuali e collettive, sviluppo economico e sociale vero,
sostenibile sul piano ecologico, armonico dentro la realtà globale
attuale, pluri-identitaria e multi-culturale”. Chi più ne ha,
più ne metta!, Ma, di grazia, non è quanto voi col PD avete colpito
col Jobs Act, con la legge Fornero, con la “buona scuola”!
Ora, però, compagni ed amici, combattenti e reduci di mille
battaglie, tranquilli! Non agitatevi! Tra un paio di
settimane al posto di Uras ci sarà una figura di spessore di Campo
Progressista o vicina ad esso. Cambierà tutto, vedrete. Pare che
muti anche il nome: niente “campo” (che brutto! evoca la dura
fatica del lavoro della terra!), solo Progressisti. Che bello! Come
l’Araba fenice, la sinistra risorgerà dalle sue ceneri.
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