
(Adnkronos) - “In questo momento abbiamo un calo demografico che ci dice che una buona parte dell'offerta formativa che noi stiamo organizzando rischierebbe di non avere un bacino di utenza. Pertanto, la prima cosa che dobbiamo fare per le università è internazionalizzarle”.
Sono le dichiarazioni di Anna Maria Bernini, ministro dell'università e della ricerca, in occasione di Codau 2025, il XXII convegno annuale dei Direttori generali delle Amministrazioni Universitarie, che affronta la tematica della coopetizione universitaria, la strategia per cui si collabora in modo da ottenere benefici comuni in alcune aree pur continuando a competere in altri ambiti.
Internazionalizzare significa: “chiamare studenti anche da fuori dall'Italia e fare in modo che vengano resi loro dei servizi di qualità come il servizio in lingua - spiega il ministro - ed è opportuno che si creino dei gemellaggi, delle confederazioni e delle federazioni fra università che hanno lo stesso obiettivo: rappresentare un unicum su un territorio molto spesso disagiato, dove è più difficile per gli studenti garantire una presenza. Occorrono, quindi, nuovi modelli formativi, modelli federati e soprattutto l’utilizzo delle nuove tecnologie da parte delle università tradizionali per rispondere a una richiesta, che è sempre più forte, di formarsi in presenza e a distanza”.
“Il Codau è la colonna portante dell'università. Tutte le volte in cui ci sono stati dei cambiamenti, il Codau è sempre stato il primo comunicatore del cambiamento: ha contribuito e partecipato ad affrontare momenti di grande difficoltà. Noi ora ci ricordiamo il Covid, ma ce ne sono stati tanti altri - sottolinea - Per me è molto importante che il personale tecnico amministrativo e bibliotecario segua, insieme agli studenti e ai professori, quel processo di internazionalizzazione che è fondamentale per la vita e la longevità futura della nostra università e della nostra grande qualità di offerta formativa”.
“Pertanto, dovranno internazionalizzarsi non solamente professori e studenti, ma anche e soprattutto i front face, quelli che per primi affrontano i problemi e li risolvono in nome e per conto dell'università italiana e a vantaggio degli studenti, cioè i rappresentanti del Codau”, conclude Bernini.
Codau 2025, Gianotti (Aws Italia): "Trasformazione digitale può accelerare i percorsi di formazione"

(Adnkronos) - “Ci troviamo al 22esimo convegno di Codau, all'Università Cattolica di Milano, per parlare della trasformazione digitale nel mondo dell'education in generale e in particolare per le università, dell'impatto che questo ha sulla pianificazione nei confronti delle infrastrutture, sia fisiche che digitali, e di come questo possa accelerare i percorsi di sviluppo e di formazione all'interno del mondo universitario”.
È quanto affermato da Sergio Gianotti, responsabile per il settore pubblico Aws Italia (Amazon Web Services Italia), in occasione di Codau 2025, il XXII convegno annuale dei Direttori generali delle Amministrazioni Universitarie, che affronta la tematica della coopetizione universitaria, la strategia per cui si collabora in modo da ottenere benefici comuni in alcune aree pur continuando a competere in altri ambiti.
“Crediamo che oggi le sfide da affrontare siano molteplici. Ci sono sfide legate al cambio demografico, a un incremento dei costi e anche alla necessità di investimento nel mondo universitario, accademico e nella ricerca. Per l’Italia, in particolare, questa fase di transizione, che nel 2026 porterà la fine degli investimenti del Pnrr, conferma la necessità di sostenere ulteriori investimenti in futuro”.
“Crediamo che la trasformazione digitale e l'utilizzo delle tecnologie digitali, in particolare dell’intelligenza artificiale, saranno un elemento fondamentale da sfruttare il più possibile per accelerare la collaborazione tra le università e riuscire ad ottimizzare l'investimento infrastrutturale, utilizzando dei meccanismi di collaborazione per continuare a mantenere quella coopetizione, e competizione sul contenuto, sull’eccellenza accademica che, invece, è il frutto fondamentale che arriva dalle nostre università e chi costruisce le future generazioni e le loro competenze”, conclude.

(Adnkronos) - Dimissioni in blocco per l'intero Cda di Mediobanca, compreso Alberto Nagel (con l'unica eccezione Sandro Panizza), dopo una riunione durata più di 4 ore a Piazzetta Cuccia.
"I consiglieri di Amministrazione, preso atto dell'esito dell'offerta pubblica di acquisto e scambio, promossa da Banca Monte dei Paschi di Siena, sulla totalità delle azioni di Mediobanca e per favorire un'ordinata e tempestiva transizione attraverso il rinnovo dell'organo amministrativo, hanno rassegnato, con l’eccezione del Consigliere Sandro Panizza, le dimissioni dalla carica, con efficacia dalla data della prossima assemblea", si legge in una nota.
Il consiglio, si legge ancora, "ha pertanto convocato l'assemblea ordinaria degli Azionisti per il giorno 28 ottobre 2025".
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(Adnkronos) - Esperti nazionali ed europei a confronto oggi e domani a Palermo sulla decarbonizzazione del trasporto marittimo. L'occasione è l'incontro 'Eu Ets Prospettive e opportunità per la decarbonizzazione del settore marittimo', in corso al Marina Convention Center. Un appuntamento, a cui ha partecipato oggi anche il commissario straordinario dell’Adsp del mare di Sicilia occidentale, Annalisa Tardino, dedicato all’ingresso del trasporto marittimo nel sistema europeo di scambio delle emissioni (Eu Ets), lo strumento con cui l’Unione Europea punta a ridurre l’inquinamento e accelerare la transizione ecologica. L’iniziativa è organizzata dal ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, assieme all’Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia occidentale e riunisce istituzioni, imprese, associazioni e stakeholder del settore.
Durante le due giornate, esperti italiani ed europei presenteranno il nuovo quadro normativo e le opportunità di finanziamento per progetti di innovazione e sostenibilità, come l’Innovation Fund. "Un appuntamento rilevante – sottolinea Tardino – perché riguarda un settore strategico per l’economia italiana come quello marittimo e si inserisce nel quadro delle politiche europee di decarbonizzazione, mettendo al centro nuove opportunità di finanziamento (Innovation Fund), coinvolgendo istituzioni, imprese e stakeholder e segnalando possibili sviluppi industriali e occupazionali. Il rispetto dell’ambiente - ha sottolineato il commissario straordinario dell’Adsp del mare di Sicilia occidentale - è un obbligo non negoziabile, una sfida che riguarda tutti, dalle istituzioni alle aziende, fino ai cittadini. La nostra linea è chiara: il rispetto dell’ambiente è essenziale che venga accompagnato da una sostenibilità economica concreta e da un’applicazione delle regole in grado di tenere conto delle specificità dei territori. Il green deal va bene solo a patto che sia anche giusto, equilibrato e sostenibile per tutti", conclude Tardino.
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(Adnkronos) - Il Chelsea in estate ha lavorato molto sul calciomercato in uscita. I Blues hanno venduto o girato in prestito diversi calciatori nella sessione estiva, ma non sono riusciti nella missione più complicata. Quella di piazzare in un'altra squadra Raheem Sterling, uno dei calciatori più cari del roster. L'attaccante inglese oggi si allena da solo a Londra, messo fuori rosa dal tecnico italiano Enzo Maresca. Il paradosso? Sterling guadagna 19 milioni di euro all'anno e il suo contratto scadrà tra due stagioni, nel 2027. Una cifra folle, che fa di lui il calciatore fuori rosa più pagato al mondo.
Insomma, Sterling a oggi è un 'disoccupato' di lusso. La sua ultima partita ufficiale giocata risale al 25 maggio 2005, in Premier League contro il Southampton. Ma quel giorno Sterling indossava la maglia dell'Arsenal, squadra in cui ha passato in prestito l'ultima stagione. Un caso curioso. E per certi versi da non credere.
Leggi tutto: Chelsea, il 'curioso' caso di Sterling: è il fuori rosa... più caro del mondo

(Adnkronos) - E' giallo a Milano sulla morte di Maurizio Rebuzzini. Il fotografo di 74 anni è deceduto ieri sera all'ospedale Fatebenefratelli di Milano con ecchimosi sospette su tutto il corpo. A trovarlo nel suo studio nel cortile interno di uno stabile di via Zuretti all'angolo con viale Lunigiana è stato il figlio di 44 anni, che ha subito chiamato il 112 verso. Erano circa le 18.40. Portato d'urgenza in arresto cardiocircolatorio all’ospedale Fatebenefratelli, il fotografo è morto poco dopo.

(Adnkronos) - L’Intelligenza artificiale come leva strategica per il futuro del settore della prevenzione incendi. Questo uno dei temi centrali della seconda giornata di Safety expo prevenzione incendi in corso a Bergamo. La transizione digitale, favorita dai progressi tecnologici e dall’adozione di approcci innovativi, offre ai progettisti strumenti sempre più sofisticati per ottimizzare la sicurezza antincendi. In questo contesto, l’Intelligenza artificiale si sta affermando come tecnologia abilitante capace di trasformare processi e metodologie. Parallelamente, è emerso con forza un punto cruciale: l’Intelligenza artificiale apre opportunità straordinarie, ma comporta anche il rischio di una semplificazione eccessiva, che richiede un approccio consapevole e attento.
Come ha spiegato Maddalena Rostagno, coordinatore task group generative AI-FA1 European material modelling council e leader WG innovation construction Iam-I (EC platform): “Le potenzialità dell’intelligenza artificiale nella prevenzione degli incendi sono straordinarie, soprattutto sul fronte delle analisi predittive basate su deep learning e machine learning. Oggi, grazie a calcolatori molto più potenti rispetto al passato, è possibile elaborare milioni di dati, combinare variabili non lineari e arrivare a previsioni sempre più ampie e precise, anche su processi naturali estremamente complessi. E' qui che possiamo compiere un vero salto in avanti”. Ma a queste grandi opportunità si affiancano anche rischi e criticità, come il pericolo di semplificare troppo l’approccio all’Ia e di non costruire basi adeguate per la sua applicazione.
“Allo stesso tempo - ha precisato Maddalena Rostagno - dobbiamo muoverci con grande cautela. Esiste infatti un rischio concreto di investire male: spesso si cerca di implementare algoritmi per processi che non hanno realmente bisogno di essere migliorati con l’Ia. A volte la soluzione non è un modello predittivo, ma un rafforzamento del capitale umano - ad esempio più competenze specialistiche - che può portare risultati molto più concreti. Prima di applicare l’intelligenza artificiale, è indispensabile un’analisi strutturale dell’azienda: capire dove ci sono dati utilizzabili, valutare se un algoritmo può realmente migliorare quel processo o se servono invece altri interventi organizzativi. Il problema di fondo è che la trasformazione digitale non è ancora sufficiente. Molte aziende non hanno abbastanza dati o non hanno ancora sviluppato una vera cultura del dato. Le informazioni sono disperse in archivi cartacei, computer e cartelline non classificate: manca una strutturazione interna che permetta di rendere i processi leggibili e utilizzabili da un punto di vista analitico”.
Un’accelerazione forzata sarebbe quindi controproducente. “Su tutto questo - sottolinea l’esperta - pesa una spinta mediatica fortissima che porta a pensare di dover adottare l’intelligenza artificiale a tutti i costi. Ma non è così: senza fondamenta solide - digitalizzazione, raccolta e classificazione dei dati, cultura organizzativa - nessun progetto può funzionare davvero. Lo confermano anche i dati del Mit, secondo cui oltre il 90% dei progetti di Ia avviati a livello globale fallisce proprio per la mancanza di basi adeguate. A complicare il quadro c’è poi l’impatto della cosiddetta Ia generativa, che ha accorciato le distanze percepite dalle aziende, facendo sembrare che basti usare un chatbot o uno strumento generativo per ‘fare intelligenza artificiale’. In realtà, questi strumenti automatizzano soprattutto task semplici o amministrativi, mentre la vera rivoluzione è altrove: nelle analisi predittive, che possono trasformare davvero i processi e aiutare a prevenire rischi e criticità”.

(Adnkronos) - Gli occhi raccontano stupore e voglia di Olimpiadi. È la mattina di giovedì 18 settembre e Kirsty Coventry arriva al Villaggio Olimpico di Milano Cortina 2026 alle 11:12, affiancata da Giovanni Malagò. La presidene del Cio sorride, si gode il sole di Milano e si palesa con un "Good morning" ai presenti: nei giorni della sua prima visita istituzionale in Italia, le tappe obbligate sono i luoghi iconici delle Olimpiadi e Paralimpiadi Invernali. Dopo aver fatto un salto al Pala Santa Giulia, casa dell'hockey su ghiaccio nella prossima rassegna a cinque cerchi, tocca alla dimora degli atleti.
La prima donna a capo dello sport mondiale, 'scortata' nel percorso (tra gli altri) dalla leggenda azzurra del nuoto Federica Pellegrini, dall'ex campionessa di ginnastica Marta Pagnini e da Valentina Marchei, ex pattinatrice artistica su ghiaccio, non risparmia complimenti all'Italia: "Abbiamo fatto un bellissimo giro stamattina, partendo da quella che sarà la casa dell’hockey sul ghiaccio. È stato bello vedere il ritmo dei lavori e i progressi. Adesso siamo qui, in questa fantastica venue. Mi sta facendo venire la voglia di essere un atleta degli sport invernali".
Coventry ascolta le spiegazioni degli addetti ai lavori, dà un'occhiata al 'work in progress' e approva: "La venue e le stanze sono bellissime, siamo andati in quella che sarà la palestra, la mensa. Saranno luoghi di momenti storici. L’Italia è nota per la sua storia e cultura, la passione. È stato un giorno favoloso, siamo molto felici di essere qui, molto grati anche ad alcuni atleti. Nel giro di pochi mesi questa venue accoglierà atleti di tutto il mondo. Dovete essere orgogliosi, è una struttura bellissima. Congratulazioni a Milano Cortina, alle autorità locali, all’azienda coinvolta nella costruzione. Ancora più importante è l’eredità di trasformazione in studentato. Non vediamo l’ora di essere qui di nuovo tra pochi mesi, con le bandiere dei vari Paesi".
A chiudere la visita è l'intervento del presidente di Fondazione Milano Cortina 2026 Giovanni Malagò: "Il coordinamento e la commissione ci hanno fatto tanti complimenti durante la visita. Questo è l'esecutivo del Cio, parliamo dei massimi vertici dello sport mondiale e sono particolarmente felice. C'è ancora qualcosa da completare, c'è ancora da sistemare, però i giudizi sono entusiasti. Ci fa molto piacere, oggi erano tutti particolarmente colpiti dall'importanza dell'impianto, soprattutto dalla sua versatilità perché ci sarà l’opportunità di creare un uno spazio multidisciplinare. La città di Milano ne aveva molto bisogno, ma direi tutto il Paese. Senza grandi eventi sportivi - ha aggiunto Malagò - in particolar modo in Italia, non mi sembra che ci siano mai state alternative di realizzazione di impianti sportivi di un certo livello. Questa è un'eredità straordinaria che lasciamo per il nostro amato Paese". (di Michele Antonelli)

(Adnkronos) - La Spagna rinuncerà ai Mondiali 2026 se ci sarà Israele? Dopo la netta presa di posizione del governo iberico, che ha deciso di non presentarsi all'Eurovision 2025 vista la partecizione del Paese in guerra con Hamas e protagonista di una nuova fase dell'offensiva nella Striscia con l'ingresso a Gaza City, il premier Sanchez potrebbe andare oltre.
La Spagna è da tempo ormai in prima linea nel condannare l'avanzata d'Israele e denunciare la crisi umanitaria a Gaza, tanto da annunciare il riconoscimento dello stato di Palestina e definire quello che sta facendo Netanyahu come un "genocidio". Secondo quanto riportato da Marca però, il portavoce socialista al Congresso, Patxi Lopez sarebbe pronto a spingere per il ritiro delle Furie Rosse dai Mondiali in caso di partecipazione di Israele.
Il quotidiano spagnolo riporta anche le parole, provocatorie, con cui Lopez avrebbe aperto il dibattito: "Con la Russia sì e con Israele no? Qual è la differenza?", ha detto il politico, che non ha escluso quindi il possibile ritiro della Spagna, "stiamo lavorando in questa direzione".
La Nazionale israeliana, inserita nel girone di qualificazione dell'Italia, si trova al momento al terzo posto in classifica con 9 punti, a pari merito con gli azzurri secondi ma con una partita in più e in svantaggio negli scontri diretti, dopo la vittoria della Nazionale di Gattuso nell'ultima giornata per 5-4.
Leggi tutto: Spagna, non solo Eurovision: ipotesi ritiro dai Mondiali 2026 se si qualifica Israele
(Adnkronos) - In assenza di una normativa nazionale sollecitata da tempo al Parlamento dalla Consulta, dopo la regione Toscana anche la Sardegna ha approvato una sua legge regionale sul fine vita grazie al testo distribuito a tutte le regioni dalla Associazione Luca Coscioni. Avviene mentre il Senato lavora sul tema dell’aiuto al suicidio e nonostante la legge 'apripista' della Toscana, approvata lo scorso febbraio e già impugnata dal Consiglio dei ministri, il prossimo 4 novembre finisca al vaglio della Corte costituzionale.
"Mi pare che sia segno di un disordine, o un non ordine, istituzionale che si manifesta anche in altri settori meno critici. Pensiamo al numero molto rilevante di questioni fra stato e regioni per materie che coinvolgono certamente meno dal punto di vista ideale e culturale di questa - interviene con l'Adnkronos il presidente emerito della Corte Cesare Mirabelli - A me pare che l'esigenza di fondo è che ci sia una disciplina di carattere nazionale. Le regioni hanno competenza ma qui siamo di fronte a principi generali non a organizzazione sanitaria. Non può essere lasciata la regolamentazione di questo settore ad una molteplicità di iniziative regionali che tendono ad affermare una soluzione in un terreno di contesa politica che non giova alla chiarezza del sistema. Non è un caso - rileva il presidente emerito - che le regioni apri pista siano state Toscana e Sardegna".
E' infatti prossima la chiamata alle urne della Toscana, il prossimo 12 e 13 ottobre e viaggia in bilico la presidente della regione Sardegna Alessandra Todde sia in vista del prossimo 7 novembre a Cagliari per il processo d’appello sulla sua decadenza, che dell'udienza pubblica davanti alla Corte costituzionale (fissata il 24 settembre) su due ricorsi che potrebbero essere determinanti alla sua uscita di scena. "Mi pare sia importante che Parlamento si impegni a legiferare. La Consulta ha già invitato il legislatore statale ad occuparsi di questa materia - ricorda Mirabelli - L'intervento delle regioni, se limitato ad alcuni aspetti organizzativi, potrebbe essere salvaguardato. Ma non può esserlo se, come pare, tende ad andare oltre, in questioni quali il Comitato che deve valutare le richieste".
Nel frattempo il Cdm ha impugnato la legge toscana e potrebbe fare altrettanto con quella sarda. Che esito si aspetta? "Bisogna vedere se l'impugnativa del governo funziona come acceleratore per il Parlamento a legiferare o è occasione di un ulteriore differimento, in attesa che ancora una volta sia la Corte costituzionale a sciogliere i nodi". (di Roberta Lanzara)

(Adnkronos) - In collaborazione con Roborock
Una casa che si prende cura di sé: grazie a Roborock, milioni di persone in tutto il mondo stanno già vivendo il futuro. Come marchio di robot aspirapolvere numero 1 al mondo nel 2024, Roborock ha fissato lo standard per la pulizia intelligente con le sue soluzioni robotiche. Ora, l'azienda compie il passo successivo, spostandosi all'esterno della casa. Con il lancio delle serie RockMow e RockNeo, Roborock espande il proprio portfolio e porta la sua pluripremiata tecnologia all'aperto. Se all'interno i prodotti Roborock da molto tempo alleggeriscono i lavori domestici, all'esterno i nuovi robot tosaerba si prenderanno presto cura del prato in modo affidabile, assicurando ai padroni di casa "più tempo per sé" e migliorando la qualità della vita.
Seguendo il motto 'Rock the Mow-Time to Roll', Roborock ha celebrato oggi il debutto ufficiale dei suoi primi robot tosaerba nella pittoresca Valle dell'Isar, vicino a Monaco. Illustrando come la cura del prato possa diventare davvero smart, dimostrazioni dal vivo, sessioni pratiche e discussioni approfondite con il management hanno messo in luce come Roborock inaugurerà una nuova era di soluzioni intelligenti, offrendo 'più tempo per sé' e 'più tempo in famiglia', sia all'interno, in un salotto impeccabile, sia all'esterno, per un barbecue con i propri cari. Il lancio di Roborock ha segnato la festosa conclusione di una riuscita partecipazione a Ifa e ha dimostrato ancora una volta la filosofia user-centric dell'azienda: "migliorare la vita delle persone con prodotti distintivi".
"Siamo orgogliosi di aver esteso la nostra esperienza nella robotica domestica al settore outdoor con il lancio dei nostri primi robot tosaerba. Seguendo la nostra filosofia incentrata sull'utente, crediamo che i nostri tagliaerba renderanno la vita più facile a tutti. Siamo determinati a guidare l'innovazione capitalizzando le nostre competenze distintive in navigazione, mappatura e aggiramento degli ostacoli basata sull'intelligenza artificiale. Tutto ciò è completato da un design premium orientato allo scopo. Tecnologia e design prendono vita nei nostri tre modelli iniziali, progettati per soddisfare le esigenze degli utenti in ogni tipo di giardino: dal più intimo al più grande, e dai terreni pianeggianti ai più complessi", commenta Leon Li, head of Roborock Lawn Mower Business.
La nuova serie presenta tre modelli – RockMow Z1, RockMow S1 e RockNeo Q1 – ciascuno pensato per dimensioni ed esigenze diverse del giardino. Tutti combinano navigazione intelligente, potenti prestazioni di taglio, rilevamento affidabile degli ostacoli e tecnologia all'avanguardia. RockMow Z1-Qualsiasi prato. Qualsiasi sfida. Pendenze ripide, terreni irregolari con sassi o la presenza di piccoli animali come ricci: il RockMow Z1 realizza ciò che molti tosaerba non possono fare. Padroneggia pendenze fino all'80% (angoli di 38,7°) e supera ostacoli alti fino a 6 cm, garantendo un taglio perfettamente uniforme su superfici sia collinari che irregolari. Ciò è reso possibile dalla sua trazione integrale avanzata e dall'esclusivo sistema di sterzo attivo (Active Steering System). Il funzionamento sicuro e ininterrotto è garantito in quanto il RockMow Z1 naviga agevolmente in aree ombreggiate e passaggi stretti, identificando ed evitando in modo affidabile mobili da esterno, oggetti da giardino e animali. Tutto ciò è possibile grazie al suo rilevamento intelligente degli ostacoli, potenziato dalle tecnologie RTK e VSLAM con la percezione ambientale Sentisphere AI.
Il RockMow Z1 riduce al minimo la necessità di rifiniture manuali tagliando a soli tre centimetri da muri e bordi, grazie alla sua lama PreciEdge Blade posizionata in modo intelligente. Coprendo fino a 5.000 m² in 24 ore, mantiene perfettamente curati anche i prati più grandi, grazie al suo efficiente sistema di taglio e alla batteria a ricarica rapida. Per un prato più personalizzato, è possibile impostare direttamente tramite l'app Roborock modelli di taglio personalizzati, dal classico look a strisce a design creativi.
RockMow S1-Risultati professionali. Esperienza senza sforzo. I giardini di medie dimensioni richiedono spesso una cura extra: il RockMow S1 se ne occupa in modo intelligente e affidabile. La sua navigazione precisa gli permette di passare attraverso corridoi stretti fino a 0,7 metri, garantendo una copertura completa anche in layout complessi. Pendenze fino al 45% e terreni irregolari sono gestiti con facilità grazie al sistema Adaptive Terrain Traversal, in modo che ogni area del giardino appaia perfettamente curata.
Tra le caratteristiche distintive, RockMow S1 può tagliare fino a 1.000 m² in sole 24 ore, massimizzando l'efficienza e lasciando più tempo libero per ciò che conta di più, che si tratti della famiglia, degli amici o semplicemente di godersi il giardino. Inoltre, essendo in grado di tagliare a soli 3 cm dai bordi, le rifiniture manuali sono ridotte al minimo. Il rilevamento intelligente degli ostacoli, potenziato dalla percezione ambientale Sentisphere AI, garantisce prestazioni fluide anche in aree ombreggiate o ostruite.
RockNeo Q1-La cura del prato resa semplice. Giardini piccoli, grande impatto: il RockNeo Q1 è compatto, agile e la scelta perfetta per cortili anteriori o prati più piccoli. Grazie alla percezione ambientale Sentisphere AI, rileva in modo affidabile gli ostacoli e taglia a soli 3 cm dai bordi, il che significa che non sono quasi necessarie rifiniture manuali.
La modalità integrata Wildlife-Friendly previene il taglio notturno e protegge animali domestici, ricci e altri animali. In grado di gestire con facilità pendenze fino al 45% e ostacoli verticali fino a quattro centimetri, il RockNeo Q1 offre un prato costantemente ben curato, in modo semplice e affidabile. La pianificazione intelligente della cura del prato completa il pacchetto fornendo raccomandazioni su misura per diverse zone.
Leggi tutto: Roborock, nuova serie di robot rasaerba in un evento esclusivo a Monaco

(Adnkronos) - Approvata la legge quadro sull’intelligenza artificiale, cambia il codice penale e si rafforza la tutela alla persona. A spiegarlo, in un'intervista all'Adnkronos/Labitalia, l'avvocata Lilla Laperuta, esperta di Diritto del lavoro e contratti pubblici. "La rivoluzione informatica - afferma - che, a partire dal secondo Novecento, ha dilatato in maniera esponenziale l’impiego di strumenti digitali nella quotidianità, unitamente all’evoluzione tecnologica per effetto della quale oggi le ‘macchine’ dispongono ormai di margini di auto-apprendimento, auto-organizzazione e auto-decisione, deve necessariamente rispondere alla domanda posta dalla società civile di assicurare la tutela dei diritti e delle libertà delle persone. Al riguardo Stefano Rodotà si domandava se, 'nel mondo divenuto globale e segnato dalle innovazioni scientifiche e tecnologiche', il principio di dignità è ancora un viatico. Ed invero, in tale direzione, l’Unione europea ha approntato strumenti regolatori su più ambiti caratterizzati dalla digitalizzazione, quali la protezione dei dati personali, i diritti sui dati e contenuti digitali, la responsabilità dei fornitori di servizi digitali, la concorrenza dei mercati digitali, il commercio elettronico. Con specifico riguardo all’intelligenza artificiale, al fine di garantirne un utilizzo 'corretto, trasparente e responsabile, e in una dimensione antropocentrica', rileva il regolamento UE 2024/1689 del Parlamento e del Consiglio del 13 giugno 2024, che 'stabilisce regole armonizzate sull’intelligenza artificiale' cosiddetta Ai Act".
"Adesso - sottolinea - nell’intento di promuovere un approccio trasparente e rispettoso dei diritti fondamentali al Regolamento (UE) 2024/1689, si affianca la neonata legge quadro, approvata in via definitiva ieri, quale fonte regolatoria nazionale in materia di principi e governance dei sistemi d’intelligenza artificiale. Quanto ai rapporti con l’AI Act, secondo i principi stabiliti dalla Corte di giustizia dell’Unione europea e dalla stessa Corte costituzionale italiana (a partire, riguardo a quest’ultima, dalla sentenza cosiddetta Granital, n. 170 del 1984), viene chiarito il regolamento europeo ha preminenza sulla legge italiana. Quest’ultima, pertanto, si intende rivolta agli aspetti tipici della realtà socio-economica nazionale e ai profili non espressamente coperti dalla normativa unionale e a quelli che la medesima rimette proprio alla disciplina dei singoli Stati membri".
Si legge all’articolo 3: 'L’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale non deve recare pregiudizio allo svolgimento con metodo democratico della vita istituzionale e politica'. "A questo riguardo nel corso dell’esame alla Camera - precisa - è stata aggiunta la previsione che l’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale non debba altresì pregiudicare la libertà del dibattito democratico da interferenze illecite, da chiunque provocate, tutelando gli interessi della sovranità dello Stato nonché i diritti fondamentali di ogni cittadino riconosciuti dall’ordinamento nazionale ed europeo'. L’Agenzia per l’Italia digitale (AgID) e l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn) sono designate, all’articolo 20, quali autorità nazionali per l’intelligenza artificiale: esse sono, dunque, responsabili di garantire l’applicazione e l’attuazione della P6 normativa nazionale ed unionale.
"Il Capo V - analizza l'esperta rubricato 'Disposizioni penali' prevede all’articolo 26 una serie di modifiche al codice penale. In primo luogo viene integrato l’art. 61, primo comma, c.p. in materia di circostanze aggravanti comuni, prevedendosi ora tra le predette aggravanti l’aver commesso il fatto mediante sistemi di intelligenza artificiali quando: gli stessi, per la loro natura o le modalità di utilizzo, abbiano costituito mezzo insidioso; il loro impiego abbia comunque ostacolato la pubblica o privata difesa; il loro impiego abbia aggravato le conseguenze del reato.
"Si ricorda - chiarisce - che l’art. 61, primo comma, c.p. prevede, tra l’altro, le aggravanti dell’aver profittato di circostanze di tempo, di luogo o di persona, anche in riferimento all’età, tali da ostacolare la pubblica o privata difesa (n. 5) e dell’aver aggravato o tentato di aggravare le conseguenze del delitto (n. 8). L’aggravante di cui la norma in commento si applica ai casi in cui l’ostacolo alla pubblica o privata difesa o l’aggravamento delle conseguenze del reato derivino dall’impiego di sistemi di intelligenza artificiale. Si prevede, ancora, l’introduzione di una circostanza aggravante del delitto di attentati contro i diritti politici del cittadino di cui all’art. 294 c.p. L’art. 294 c.p. nel testo vigente punisce con la reclusione da uno a cinque anni chiunque con violenza, minaccia o inganno impedisce in tutto o in parte l’esercizio di un diritto politico, ovvero determina taluno a esercitarlo in senso difforme dalla sua volontà. Nello specifico, la novella introduce un comma aggiuntivo all’art. 294 c.p. volto a prevedere una circostanza aggravante a effetto speciale ai sensi della quale si prevede la reclusione da due a sei anni se l’inganno è posto in essere mediante l’impiego di sistemi di intelligenza artificiale".
"Infine - continua l'avvocata Lilla Laperuta - s'introduce nel codice penale l’art. 612-quater, volto a prevedere il nuovo reato di 'Illecita diffusione di contenuti generati o manipolati con sistemi di intelligenza artificiale', nell’ambito del titolo XII (Delitti contro la persona), capo III (Delitti contro la libertà individuale), sezione III (Delitti contro la libertà morale). Il nuovo art. 612-quater c.p. punisce con la reclusione da 1 a 5 anni chiunque cagioni un danno ingiusto ad una persona cedendo, pubblicando o diffondendo, senza il suo consenso, immagini, video o voci falsificati o alterati mediante l’impiego di sistemi di intelligenza artificiale e idonei a trarre in inganno sulla loro genuinità. Secondo quanto riportato dalla relazione illustrativa attraverso la disposizione in commento si vuole offrire una tutela rafforzata della persona, incentrando 'l’offensività della condotta sul pregiudizio all’autodeterminazione ed al pieno svolgimento della personalità, circostanza confermata anche dalla collocazione sistematica della disposizione fra i delitti contro la persona e, segnatamente contro la libertà morale'. Il delitto, inoltre, è punibile a querela, ma si procede d’ufficio se il fatto è connesso con altro delitto per il quale si deve procedere d’ufficio ovvero se il fatto è commesso nei confronti di persona incapace, per età o infermità, o nei confronti di una pubblica autorità a causa delle funzioni esercitate".
Leggi tutto: Ia, l'esperta: "Con ddl cambia il codice penale e si rafforza la tutela alla persona"

(Adnkronos) - A Taranto nasce un nuovo strumento di inclusione sociale: un’aula immersiva che unisce tecnologia, educazione e solidarietà. Il progetto, intitolato “Immersi nel mondo”, è stato realizzato presso il Centro socio-rieducativo per minori “Noi&Voi” della cooperativa sociale Kairos, nel cuore del quartiere Paolo VI, e reso possibile grazie al contributo di UniCredit tramite il Fondo Carta Etica. Proiettori interattivi e visori Meta permettono ai ragazzi del centro di viaggiare virtualmente, scoprendo il corpo umano dall’interno o visitando i più grandi musei del mondo, in un quartiere spesso segnato da marginalità sociale e devianza precoce. Qui, ogni pomeriggio, dal lunedì al sabato, la cooperativa accoglie minori offrendo pranzo, doposcuola, attività sportive e laboratori.
“Con Carta Etica trasformiamo un prodotto bancario in leva di sviluppo sociale. Non si tratta di beneficenza, ma di un meccanismo finanziario che alimenta in modo continuativo iniziative concrete nei territori. L’aula immersiva di Taranto dimostra che innovazione tecnologica e inclusione possono coesistere, offrendo ai ragazzi strumenti formativi che li preparano ad affrontare da protagonisti le sfide del futuro” dichiara Ferdinando Natali, Regional Manager Sud UniCredit “Un giorno importante per noi – commenta Donato Gigante, presidente della cooperativa Kairos – perché grazie al sostegno di UniCredit possiamo dare ai ragazzi un’esperienza educativa che unisce gioco e conoscenza, usando la tecnologia nel modo giusto e sotto la guida costante delle nostre educatrici”
Il Comune di Taranto, rappresentato da Filomena Paola Angarone della Direzione Servizi Sociali, evidenzia come il progetto “restituisca senso al lavoro quotidiano sia del nostro Ente che degli operatori della Kairos per offrire ai ragazzi la possibilità di sviluppare competenze nuove e scoprire i propri talenti”. L’inaugurazione si è conclusa con un momento conviviale curato da Fieri Potest Pastry Lab, il laboratorio di pasticceria e salato della cooperativa “Noi&Voi” realizzato all’interno del carcere di Taranto: un ulteriore simbolo di come il riscatto sociale possa passare anche dalla formazione e dal lavoro.

(Adnkronos) - Una la candidatura in Valle d'Aosta e due nelle Marche sono finite nel mirino della Commissione parlamentare Antimafia nell’ambito dei consueti controlli svolti dallo stesso organismo parlamentare sulle candidature e le eventuali violazioni del codice di autoregolamentazione in vista delle elezioni regionali. A comunicare l’esito delle verifiche è stata la presidente della Commissione parlamentare Antimafia Chiara Colosimo in apertura della seduta odierna.

(Adnkronos) - Amazon ha annunciato gli ultimi dati del report sull’impatto delle oltre 20.000 piccole e medie imprese (pmi) italiane che vendono sul suo negozio online. Di queste, oltre il 65% ha venduto anche al di fuori dei confini nazionali, registrando più di 1.2 miliardi di euro di vendite all’estero. Sul totale delle pmi presenti su Amazon, sono oltre 9.000 (più del 45%) quelle che provengono da aree rurali o a bassa densità di popolazione. Nel solo 2024, 6.000 di queste hanno registrato 500 milioni di euro di vendite all’estero.
Lombardia, Campania, Lazio, Toscana ed Emilia-Romagna sono le prime cinque regioni più virtuose per valore di vendite all’estero e con il più alto numero di pmi locali presenti sul negozio online; Germania, Francia, Stati Uniti, Regno Unito e Spagna sono i Paesi in cui le pmi italiane hanno venduto con maggiore successo.
Questi i risultati presentati oggi in occasione dell’evento 'Il giro del mondo in 10 anni di vetrina made in Italy di Amazon' tenutosi a Milano, presso la sede dell’azienda. Tra gli ospiti presenti, rappresentanti istituzionali e 10 pmi partner di vendita di Amazon provenienti da 10 differenti regioni italiane, tra le prime ad aver creduto e aderito al progetto, integrando la vetrina made in Italy tra i propri canali di vendita.
Nata nel 2015 dalla volontà di promuovere l’eccellenza della creatività e del saper fare italiano, la vetrina made in Italy di Amazon oggi supporta oltre 5.500 aziende del Made in Italy a vendere i propri articoli in undici Paesi del mondo. Sono più di 3 milioni i prodotti della vetrina messi a disposizione dei clienti a livello internazionale e 18 i percorsi regionali presenti all’interno della vetrina che ospitano le tipicità locali. Dal 2019, la vetrina gode della collaborazione di Agenzia Ice, che promuove e supporta le aziende che aderiscono al bando a vendere su Amazon e sulla vetrina made in Italy attraverso specifiche attività di marketing per l’e-commerce. Tra queste, un piano di formazione per la vendita online e di promozione dei loro prodotti, in Italia e all’estero. L’accordo tra Agenzia Ice e Amazon ha coinvolto finora oltre 2.800 pmi italiane e messo a disposizione dei clienti Amazon a livello internazionale più di 700.000 nuovi prodotti made in Italy.
“Il valore del Made in Italy e dell'imprenditoria italiana è riconosciuto in tutto il mondo e gli strumenti che il digitale offre alle aziende del nostro Paese sono una leva concreta di sviluppo del business al di fuori dei confini nazionali. Oggi la vetrina made in Italy di Amazon festeggia i primi 10 anni dal suo lancio e, come Agenzia Ice, plaudiamo al lavoro svolto insieme sin dall'inizio della nostra collaborazione, avviata nel 2019, che ha portato benefici concreti alle oltre 2.800 aziende coinvolte. Uno strumento accessibile e concreto. Per questo stiamo mettendo le basi,nell’ipotesi in fase di valutazione, di proseguire e rafforzare la nostra sinergia. Certi che sia un canale efficace per la promozione all'estero delle nostre eccellenze. In linea con l’impostazione della diplomazia della crescita”, ha dichiarato Matteo Zoppas, presidente di Agenzia Ice.
“La Vetrina Made in Italy è una storia di successo della strategia di sostegno all’export italiano nel mondo: con un investimento pubblico di 11,5 milioni di Euro è stato generato un fatturato superiore a 650 milioni di Euro in 10 anni. Risultati che confermano quanto sia strategico, per un tessuto imprenditoriale come quello italiano, favorire l’accesso a strumenti digitali avanzati, capaci di amplificare la visibilità internazionale e ridurre le barriere all’ingresso sui mercati. Transizioni digitali e verdi sono una garanzia di crescita esponenziale dell’export e della proiezione delle aziende nel mondo”, ha commentato Fabrizio Lobasso, vicedirettore generale per l’internazionalizzazione economica al ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
“Le piccole e medie imprese sono la spina dorsale dell’economia italiana. Come loro alleati, siamo felici di offrire nuovi strumenti, occasioni di formazione e visibilità, in Italia e all’estero”, afferma Giorgio Busnelli, vp e country manager di Amazon Italia.
“Dieci anni fa la vetrina made in Italy di Amazon nasceva come un esperimento. Oggi è uno store internazionale consolidato, che porta l’eccellenza delle piccole e medie imprese italiane nel mondo. Un traguardo possibile grazie alla fiducia delle aziende che hanno accettato la sfida e alla collaborazione con partner istituzionali come Agenzia Ice, il ministero degli Affari Esteri e della cooperazione internazionale e il ministero delle Imprese e del made in Italy. La nostra forza è crescere insieme: innoviamo al fianco di chi crede che la collaborazione sia la chiave per trasformare le idee in opportunità e generare un impatto positivo per il Paese”, continua.
Oggi Amazon ha inoltre annunciato che dal 5 al 12 ottobre sarà disponibile per i clienti giapponesi ed europei una speciale finestra dal nome 'Happy 10th anniversary made in Italy!', che consentirà loro di conoscere e acquistare una curata selezione di prodotti dell’eccellenza del Bel Paese all’interno della vetrina made in Italy. Tra le aziende presenti sulla vetrina giapponese, anche Emilia Food Love, pmi della provincia di Reggio Emilia che dal 2017 vende prodotti della tradizione gastronomica emiliana ai clienti Amazon in Italia e nel mondo. Da quando è presente sul negozio online ha esteso il suo mercato dall’Europa (dove vende principalmente in Germania, Paesi Scandinavi e Regno Unito) agli Stati Uniti e, appunto, al Giappone.
“Delineare l’identikit del nostro cliente tipo all’estero non è complesso”, racconta Andrea Magnone, co-titolare di Emilia Food Love “sono consumatori appassionati dell’autentico cibo italiano, che spesso faticano a reperire localmente, motivo per cui si affidano con piacere alla nostra selezione di qualità”.
Aggiunge Rossella Perri, co-founder insieme a Magnone del progetto: “Ci siamo dati l’obiettivo di portare nel mondo il vero gusto Italiano, ponendoci da intermediari tra produttori locali e clienti internazionali: grazie al digitale infatti offriamo ai piccoli artigiani locali l’accesso a mercati e clienti che da soli non riuscirebbero a raggiungere. In quest’ottica la vetrina Made in Italy di Amazon si è rivelata un partner strategico”.
“Giappone e Italia condividono molte sfide comuni. Tra queste, la necessità di sostenere le realtà di piccole e medie dimensioni in un contesto globale sempre più competitivo. La vetrina ‘Made in Italy’, lanciata da Amazon Italia nel 2015, rappresenta un’ iniziativa all’avanguardia che valorizza le imprese di piccole e medie dimensioni, cuore pulsante del made in Italy, offrendo loro una piattaforma concreta per crescere sui mercati esteri. Lo stesso accade in Giappone con il ‘Japan Store’ di Amazon. Confido che iniziative come queste continuino a contribuire in modo significativo alla crescita commerciale delle piccole e medie attività in Giappone, in Italia e in tutto il mondo”, commenta Nabeshima Tokuko, console generale aggiunta del Giappone a Milano.
“Questo traguardo rappresenta una grande opportunità per riflettere sulla solida partnership tra Italia e Stati Uniti. I nostri due Paesi condividono una lunga storia di collaborazione, e eventi come questo ci ricordano quanto possiamo realizzare quando lavoriamo insieme. Che si tratti di commercio, scambi culturali o innovazione, i legami tra le nostre nazioni continuano a rafforzarsi”, dichiara Daniel Cederberg, console degli Stati Uniti per gli affari politici ed economici a Milano.
Le oltre 20.000 pmi italiane che vendono attraverso Amazon sono distribuite su tutto il territorio nazionale, contribuendo a generare valore all’interno delle singole economie locali in modo omogeneo. Analizzando in particolare le vendite all’estero dalle pmi nelle singole regioni, la Lombardia si conferma la prima in classifica per valore dell’export, con oltre 345 milioni di euro di vendite registrate all’estero nel 2024 e più di 3.400 pmi della regione presenti su Amazon, di cui oltre il 65% esporta. Seguono la Campania, con un export di oltre 170 milioni di euro e più di 3.100 pmi, di cui oltre il 60% esporta; Lazio con più di 115 milioni di euro registrati all’estero e più di 1.800 pmi, di cui oltre il 65% esporta; Toscana, con più di 100 milioni di euro registrati all’estero e oltre 1.100 pmi, di cui più del 65% esporta. A chiudere la top 5 infine l’Emilia-Romagna, con oltre 1.400 pmi, di cui più del 65% esporta. Queste ultime nel 2024 hanno registrato più di 95 milioni di euro di vendite all’estero. Tra le altre regioni con un elevato livello di export figurano anche Piemonte (più di 85 milioni di euro e oltre 1.100 pmi); Veneto (più di 80 milioni e oltre 1.400 pmi); Puglia (più di 45 milioni e oltre 1.600 pmi); Sicilia ( più di 45 milioni e oltre 1.300 pmi) e Marche (più di 40 milioni e oltre 550 pmi).
Da quando Amazon è arrivata in Italia, nel 2010, ha investito oltre 25 miliardi di euro per costruire infrastrutture, creare posti di lavoro e supportare migliaia di imprese locali. Solo nel 2024, gli investimenti hanno superato i 4 miliardi di euro. Attualmente l’azienda impiega nel nostro Paese oltre 19.000 persone con contratto a tempo indeterminato, attive in oltre 60 strutture distribuite su tutto il territorio nazionale – tra cui sedi logistiche, uffici corporate, data center e il servizio clienti. A questi si aggiungono i posti di lavoro indiretti: secondo le stime di Keystone, nel 2024, si stima che gli investimenti di Amazon in Italia abbiano sostenuto oltre 40 mila posti di lavoro indiretti e più di 10mila posti di lavoro indotti in settori come costruzioni, logistica e altri servizi professionali.

(Adnkronos) - Un bambino di 6 anni è rimasto gravemente ferito oggi, giovedì 18 settembre, a Genova dopo essere caduto dalla finestra della scuola primaria De Amicis. E' successo intorno a mezzogiorno nel quartiere di Voltri.
Il piccolo ha fatto un volo di circa tre metri. Sul posto sono subito intervenuti i soccorsi con due ambulanze di Croce Verde Praese e Croce Rossa Ponente oltre all'automedica Golf 1 del 118.
Il bambino è stato trasportato in elicottero all'ospedale pediatrico Gaslini dove è arrivato in codice rosso. Per consentire all'elicottero di atterrare in sicurezza è stato chiuso il casello autostradale di Genova Pra' in entrambe le direzioni.
Leggi tutto: Genova, bambino di 6 anni cade dalla finestra della scuola: è grave

(Adnkronos) - "L'Intelligenza artificiale non spaventa gli italiani, purché sia regolata e orientata al bene comune". E' quanto emerso da Sprint room - l'innovazione amica delle persone', l'evento organizzato oggi alla Camera dei Deputati da Sprint-Italia con il patrocinio di Unione nazionale consumatori, nell’ambito della Rome Future Week. Il convegno ha rappresentato un dialogo strutturato tra diversi stakeholder dell'innovazione.
Nel primo panel si sono confrontati esperti e ricercatori, molto attivi anche sui social network con la loro attività di divulgazione: Gianni Bientinesi (presidente business Intelligence Group), Fjona Cakalli (tech reporter e conduttrice tv), Jacopo Ierussi (presidente Assoinfluencer), Antonio Palmieri (Presidente Fondazione Pensiero Solido), Stefano Rossi (Psicopedagogista, scrittore e divulgatore), Valerio Rosso (medico-chirurgo, psichiatra e psicoterapeuta). Per poi passare la parola ad alcune delle aziende che contribuiscono a creare innovazione nel nostro Paese e che hanno raccontato esempi concreti di innovazione responsabile e alto impatto sociale: Anastasia Buda (Samsung), Cristina Camilli (Coca Cola), Filippo De Caterina (L'Oréal Italia), Luana Lavecchia(TikTok), Michele Rillo (iliad), Eugenio Serra (Meta Italia), Mattia Tarelli (Google).
Il messaggio centrale emerso dall'evento è che l'innovazione tecnologica non può essere sviluppata senza considerare l'impatto sui diritti e il benessere dei cittadini. "L'innovazione - ha sottolineato Massimiliano Dona, presidente dell'Unione nazionale consumatori - deve servire davvero ai cittadini e non solo al business. E' necessario un cambio di paradigma che riconosca una responsabilità condivisa tra istituzioni, aziende tecnologiche e società civile".
L'Osservatorio RI-Generazione, curato da Business intelligence group, partner di Sprint, è stato presentato durante l'evento, fornendo una fotografia inedita del rapporto degli italiani con l'innovazione tecnologica. La ricerca, condotta su oltre 1.000 intervistati rappresentativi della popolazione italiana adulta, ha evidenziato alcuni dati. Il 63% degli italiani ritiene che l'innovazione possa favorire una società più giusta e inclusiva, con percentuali ancora più alte tra i giovani (media 3.00 su 4 per i 18-24enni) e i residenti del Sud (2.87 vs media nazionale 2.71). Il 74% si dichiara favorevole all'intelligenza artificiale quando applicata ad ambiti specifici, con particolare fiducia verso diagnosi medica (30%) e tutela ambientale (26%). Solo il 26% teme la perdita del lavoro a causa dell'automazione - un dato molto inferiore alle aspettative comuni. Le vere preoccupazioni riguardano l'uso improprio dei dati personali (44%), la disinformazione (38%) e la mancanza di regole chiare (37%)
Emerge, inoltre, che solo il 26% degli intervistati dichiara di non fidarsi completamente dell'Ia 'in nessun caso' - principalmente persone over 65, con basso livello di istruzione e che vivono sole - mentre la maggioranza mostra una 'fiducia condizionata' legata ai benefici tangibili. L'evento 'Sprint room' segna una nuova tappa nel percorso verso un'innovazione più responsabile e inclusiva. "Questo - ha commentato Massimiliano Dona - è un passo in avanti verso un nuovo paradigma di sviluppo tecnologico basato sul dialogo costruttivo tra tutti gli stakeholder. Continueremo a lavorare per trasformare questa visione in realtà concrete a beneficio di tutti i cittadini."
Sprint Room è stato organizzato nell'ambito della Rome Future Week, con il patrocinio dell'Unione nazionale consumatori e la partecipazione di Coca Cola, Google, iliad, L'Oréal Italia, Meta, Samsung Electronics Italia e TikTok.

(Adnkronos) - Emmanuel Macron e sua moglie Brigitte intendono presentare a un tribunale statunitense la documentazione contenente prove fotografiche e scientifiche che dimostrano che la 'première dame' è una donna. La documentazione verrà presentata nel quadro di una causa per diffamazione intentata contro l'influencer di destra Candace Owens, dopo che quest'ultima ha esternato la sua opinione secondo cui Brigitte sarebbe nata maschio.
Intervistato dal podcast 'Fame Under Fire' della Bbc, l'avvocato dei Macron, Tom Clare, ha spiegato che la premiere dame ha trovato le affermazioni sul suo conto "incredibilmente sconvolgenti" e che le stesse affermazioni hanno effetti anche sul presidente francese: "Non voglio insinuare che in qualche modo lo abbiano destabilizzato. Ma come chiunque si destreggi tra carriera e vita familiare, quando la propria famiglia è sotto attacco, la cosa ti logora. E lui non ne è immune perché è il presidente di un Paese", ha detto.
"Ci saranno testimonianze di esperti di tipo scientifico", ha quindi preannunciato il legale, e, pur non rivelandone, in questa fase, la natura esatta, ha affermato che la coppia è pronta a dimostrare pienamente "sia genericamente che specificamente" che le accuse sono false. "È incredibilmente sconvolgente pensare di dover andare a sottoporsi" a questo, a "presentare questo tipo di prove", ha aggiunto.
"È un processo a cui dovrà sottoporsi pubblicamente", ha proseguito. "Ma è disposta a farlo. È fermamente decisa a fare tutto il necessario per mettere le cose in chiaro. Se quella sgradevolezza e quel disagio che prova sono ciò che serve per fermare tutto questo, è pronta al 100% ad assumersi questo onere".
Alla domanda se i Macron avrebbero fornito foto di Brigitte incinta e intenta a crescere i suoi figli, il signor Clare ha risposto che esistono e che sarebbero state presentate in tribunale, dove ci sono regole e standard. Owens, ex commentatrice del quotidiano conservatore statunitense Daily Wire, con milioni di follower sui social, ha ripetutamente sostenuto che Brigitte Macron è un uomo. Nel marzo 2024, è arrivata persino ad affermare che avrebbe messo in gioco la sua "intera reputazione professionale" su questo.
Queste affermazioni su Brigitte Macron sono iniziate anni fa in ambienti online, in particolare in un video di YouTube del 2021 delle blogger francesi Amandine Roy e Natacha Rey. I Macron hanno vinto una causa per diffamazione in Francia contro Roy e Rey nel 2024, ma la sentenza è stata ribaltata in appello nel 2025 per questioni legate non alla sostanza del caso ma alla tutela della libertà di espressione. I Macron stanno presentando ricorso contro la decisione.
A luglio, i Macron hanno intentato una causa contro Owens negli Stati Uniti. La denuncia sostiene che la donna "ha ignorato tutti gli elementi credibili a confutazione delle sue affermazioni, preferendo sostenere noti teorici della cospirazione e comprovati diffamatori". Nei casi di diffamazione americani contro personaggi pubblici, i querelanti sono tenuti a dimostrare l'"effettiva consapevolezza del male", ovvero il fatto che l'imputato abbia consapevolmente diffuso informazioni false o abbia agito con sconsiderato disprezzo della verità.
Ad agosto, il presidente ha spiegato alla rivista francese Paris Match perché aveva scelto di intraprendere un'azione legale. "Si tratta di difendere il mio onore! Perché è una sciocchezza. Si tratta di qualcuno che sapeva benissimo di essere in possesso di informazioni false e lo ha fatto con l'obiettivo di causare danni, al servizio di un'ideologia e con legami consolidati con leader di estrema destra".
Gli avvocati di Owens hanno risposto alla causa dei Macron con una mozione di archiviazione, sostenendo che il caso non avrebbe dovuto essere intentato nel Delaware, poiché, a loro dire, non riguarda le sue attività, che sono registrate nello Stato. Sostengono che costringerla a difendere la causa nel Delaware le causerebbe "notevoli difficoltà finanziarie e operative". In passato, Owens ha affermato di credere che ciò che dice sia vero e che non c'è niente di più americano della libertà di espressione e della possibilità di criticare.
Leggi tutto: Brigitte Macron presenterà le prove che è nata donna nella causa contro un'influencer
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